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Sanità Digitale: l’Italia indietro rispetto al resto d’Europa

13 Giu, 2017

La Sanità Digitale in Italia stenta a decollare, mentre il resto d’Europa corre il nostro paese insegue. Nonostante il Patto per la Sanità Digitale, firmato nel 2014, la spesa per le tecnologie digitali della Sanità italiana è scesa del 5%. Nel prossimo futuro si prevede il completamento e l’avvio del fascicolo sanitario elettronico in tutte le regioni italiane.

La quarta rivoluzione industriale è ormai realtà, tutti i settori economici sono immersi nella digital trasformation e lo è anche il settore della sanità dove tutto si muove verso il concetto della Sanità Digitale.

Sanità Digitale in Italia: lo stato della trasformazione

I dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano non sono proprio entusiasmanti, anche in relazione a quelli che erano stati gli ambiziosi piani del Governo italiano enunciati nel 2014 nel Patto per la Sanità Digitale.

Lo stato attuale della Sanità Digitale in Italia vede un mercato di 1.27 miliardi di euro (dati 2016) ma al contempo una contrazione della spesa in tecnologie digitali per la sanità del 5%. Questo dato colloca il nostro paese in una posizione di ritardo rispetto al resto d’Europa.

Lo studio mostra come siano soprattutto le aziende sanitarie, le Regioni e il Ministero a contrarre la spesa per le tecnologie digitali. Tale situazione di blocco degli investimenti è dovuta, secondo gli esperti, ai ritardi normativi e soprattutto alla mancanza di risorse economiche, che al contrario erano state promesse nel Patto per la Sanità digitale.

 

Sanità Digitale in Italia: possibile svolta nel 2017 …

La Sanità Digitale in Italia è purtroppo bloccata, nonostante qualcosa si sia fatto non si riesce a portarlo a regime.

Un caso è rappresentato dal fascicolo sanitario elettronico, uno dei cardini della nuova Sanità Digitale in Italia, ma che se pur sviluppato e attivo in alcune regioni stenta a decollare e, conseguentemente, a diventare uno strumento di comunicazione diretta medico-paziente.

Secondo la ricerca effettuata dall’Osservatorio i medici preferiscano usare altre forme di comunicazione “più dirette” come WhatsApp e/o l’email per comunicare più velocemente con i propri pazienti:

  • il 53% dei medici di medicina generale comunica con i propri pazienti tramite WhatsApp;
  • l’85% dei medici di medicina generale utilizza l’email.

Sembra che alla base di questo utilizzo ci sia l’immediatezza della comunicazione, la comodità e la familiarità di utilizzo.

Questi sistemi però, anche per la loro natura, non permettono l’invio di comunicazioni importanti e personali (es. diagnosi) e pertanto sarà necessario attuare in tutte le regioni il fascicolo sanitario elettronico.

In questo senso il 2017 sarà un anno importantissimo per lo sviluppo della Sanità Digitale in Italia, infatti tutte le Regioni dovranno concludere lo sviluppo dei fascicoli sanitari elettronici e dovranno garantirne l’interoperabilità, ma allo stesso tempo si dovrà tener presente che l’utilizzatore finale vuole un sistema facile, immediato e veloce fruibile da qualsiasi dispositivo. Al fianco di questo sviluppo tecnologico sarà necessaria una corretta informazione dell’utenza circa le potenzialità del fascicolo sanitario elettronico.

La Sanità Digitale in Italia non può più attendere e il gap con il resto d’Europa deve essere necessariamente recuperato.

Fonte: Padova24Ore.it