Allarme dall’aula del Senato per la spesa sanitaria contenuta nel documento di economia e finanza 2017 (DEF), con un incidenza del 6,4% del PIL è sotto il livello di guardia. Approvata una risoluzione che impegna il Governo ad allineare l’incidenza di spesa sul PIL alla media europea.
Un messaggio preoccupante si è alzato dall’aula del Senato durante la discussione del documento di economia e finanza, che prevedendo un rapporto di incidenza del 6,4% tra spesa sanitaria e PIL, mette a rischio l’accesso ai servizi e l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
Alla fine dell’assemblea per la discussione del DEF è stata approvata la risoluzione di maggioranza dove si impegna il Governo “a garantire l’universalità e l’equità del Servizio sanitario nazionale, rafforzandone ulteriormente l’efficienza e la qualità delle prestazioni, anche prevedendo interventi volti ad allineare progressivamente la spesa italiana in rapporto al PIL a quella media europea“.
In poche parole il Senato ha chiesto al Governo di intervenire e fare uno sforzo per allineare la spesa sanitaria a quella europea, portando il rapporto spesa sanitaria/PIL al livello di quello delle altre nazioni europee.
Un impegno richiesto da molti senatori sia della maggioranza che dell’opposizione, che hanno condiviso tutti, seppur con sfumature differenti, la stessa preoccupazione per il trend del prossimo triennio che vedrà scendere il rapporto spesa sanitaria pubblica/Pil al limite di guardia del 6,4%.
Si sono aggiunte, inoltre, altre critiche delle opposizioni sul mancato aumento dei fondi per la povertà, le politiche sociali, le non autosufficienze, l’impegno nei confronti del welfare aziendale e dei fondi sanitari integrativi, così come sull’attuale governance del farmaco.
Per approfondimenti: http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=50193