Andrea Bonura, Consigliere d’Amministrazione di As.F.O. Sanità: “Telemed sia il primo passo di una scelta strategica sulla telemedicina. Esistono già soluzioni utilizzabili per la cura delle malattie croniche, come ad esempio il diabete.”
In tutte le province del Lazio, dal 19 dicembre, sarà possibile inviare un referto cardiologico in tempo reale da – per ora – 110 ambulanze direttamente all’ospedale. Si tratta di Telemed, il progetto finanziato dalla Regione Lazio e realizzato in collaborazione con l’Ares 118, che è stato presentato nei giorni scorsi dal governatore Nicola Zingaretti insieme con il capo della cabina di regia sanitaria, Alessio D’Amato.
Telemed è una piattaforma informatica che, grazie alla trasmissione degli elettrocardiogrammi già dai mezzi del 118, rende possibile anticipare la diagnosi dei pazienti con patologia cardiologica e inviarla direttamente alle strutture delle Rete Cardiologica Regionale con Emodinamica e da qui alle strutture ospedaliere di competenza del soccorso.
Il progetto punta a ridurre il tempo tra il primo contatto medico e l’angioplastica per il trattamento precoce dell’infarto miocardico acuto; anticipa le cure già durante il trasporto in ospedale e attiva un percorso veloce evitando il passaggio al pronto soccorso. Il progetto, nella visione della Regione, è particolarmente importante alla luce dei dati analizzati dal Dipartimento di Epidemiologia che mettono in evidenza quanto la tempestività sia il fattore più rilevante per la sopravvivenza di una persona colpita da infarto miocardico acuto. E’, infatti, dimostrato che l’effetto protettivo dell’angioplastica primaria sulla mortalità a 30 giorni diminuisce all’aumentare del tempo di arrivo alla struttura di primo accesso.
Per Andrea Bonura, Consigliere d’Amministrazione di As.F.O. Sanità “finalmente, con Telemed, anche nel Lazio un importante passo in avanti per la telemedicina. Il servizio di grande importanza che oggi viene introdotto sulle ambulanze è già stato sperimentato in Puglia dove è attivo da tempo. Ci auguriamo, e ottimisticamente vogliamo credere, che questo progetto sia soltanto il primo di una serie e apra la strada ad una politica sanitaria regionale che consideri strategici gli investimenti sulla telemedicina anche relativamente ad altre patologie. Esistono strumenti innovativi già testati ed immediatamente utilizzabili che potrebbero essere di particolare utilità per diverse malattie croniche, come ad esempio, il diabete. Migliaia di diabetici, grazie alla telemedicina, potrebbero trovare con facilità un notevole miglioramento delle proprie condizioni di vita superando un disagio assistenziale crescente che, troppo spesso, diventa esistenziale”. “E’ alla nostra portata – conclude Bonura – la possibilità di compiere un salto culturale nelle politiche sanitarie, come fatto in alcuni importanti Paesi europei, mettendo a disposizione dei pazienti e del Sistema Sanitario strumenti all’avanguardia e già disponibili che salverebbero persone, migliorerebbero la qualità della vita di pazienti e farebbero risparmiare tanto denaro pubblico”.